Durante il convegno, organizzato dal Comitato 11 Ottobre (per maggiori informazioni a riguardo clicca qui), tenutosi al palazzo della regione, Piero Bassetti ha aperto il dibattito parlando della comunità italica e illustrando le nuove logiche del mondo di oggi.
"In un mondo come il nostro chiunque lavora in connessione con il resto del mondo. La filosofia che caratterizza questo momento storico è "Panta Rei" (tutto scorre) di Eraclito. Migrare non è un disvalore, può esserlo per chi è costretto a migrare, ma può anche essere un plusvalore. Oggi molti dei giovani italiani all'estero sono alla ricerca di un plusvalore, per loro e per il Paese. In questo mondo nuovo caratterizzato dalla mobilità non si è definiti in base a dove si è nati o per il passaporto che si ha in tasca, ma si è definiti per quello che si è. Dobbiamo renderci conto che la purezza identitaria in passato era un valore, ma ora non lo è più. Noi abbiamo in giro circa 190 milioni di italici, che pur non essendo italiani (tolti i 60 milioni presenti sul territorio nazionale), sono con noi per la battaglia nel far valere i valori della nostra civilizzazione. Bisogna far prendere coscienza a queste persone della possibilità di esistere nei paesi dove vivono in un modo più ricco e produttivo di valore. Solo in questo caso non si parlerà più di un pezzo di territorio (Italia), ma di un’egemonia culturale, economica e di potere nel mondo (civilizzazione italica)".
Maddalena Tirabassi si è poi focalizzata sulle famiglie dei giovani che emigrano. In particolare, ha analizzato le relazioni economiche che si stabiliscono all'interno delle nuove famiglie transnazionali. L'intervento ha messo a fuoco le nuove relazioni familiari, declinate anche in termini economici, confermando l'importanza del sostegno della famiglia, soprattutto nelle fasi iniziali, alla vita dei figli all'estero.