L'Europa ha avuto due nascite, la prima caratterizzata dalla formazione westfaliana degli Stati-nazione e dal colonialismo aggressivo che ne è seguito; la seconda successiva alla fine della Seconda guerra mondiale con la nascita della Comunità Europea e poi dell'Unione Europea. Le condizioni di grande difficoltà in cui quest’ultima versa, sia da un punto di vista politico-economico sia culturale, definite da una condivisione ancora lontana, se non per equilibri di interessi di natura particolare, impongono una svolta più che mai consapevole. Ne scrivono Edgar Morin, uno dei più grandi umanisti transdisciplinari della nostra epoca, con Mauro Ceruti, filosofo e teorico del pensiero della complessità. Molti sono i temi affrontati. Ne ricordiamo qualcuno: saprà l'Europa superare gli egoismi statali? Saprà risollevarsi sulla grande risorsa di una pluridentità comune, ma al tempo stesso riconoscendosi umilmente come "provincia del mondo" e "metanazione"? Saprà aprirsi intelligentemente al Mediterraneo? Saprà costruire e, perché no, ricostruire un Umanesimo Europeo, essenza della sua identità e di tutta quella occidentale? Il libro, di agile lettura, offre delle risposte illuminanti ed invita il lettore a riflettere su queste e molte altre questioni.
Recensione a cura di Riccardo Giumelli, Docente Università di Verona.