La democrazia globale - Mercati, Movimenti, Governi

Alberto Martinelli, Università Bocconi Editore, 2004

L'interessante saggio di Alberto Martinelli si basa su un'idea che è anche una proposta politica: riuscire a edificare un sistema di governance che, nel contesto di reti estese e diffuse, sia in grado di imbrigliare e "democratizzare" il potere fornito alle élites politico-economiche dai modi e dai metodi (in primis la tecnologia e le sue applicazioni) della globalizzazione.

Ma una democrazia globale è effettivamente realizzabile? Martinelli ritiene di sì proponendo, come modello di aggregazione di grandi dimensioni ed elementi difformi, l'Unione Europea. Dall'analisi di che cosa la globalizzazione è (si tratta di un processo plasmabile a seconda della strutturazione dei poteri e delle prassi che lo caratterizzano), l'autore ricava il modo in cui può essere gestita, ovvero governata: il termine governance (il cui concetto coincide con l'integrazione e la regolazione sociale del mondo attuale) è più ampio di quello di governo e concerne l'intera struttura delle istituzioni che regolano l'agire umano sintetizzate nella triade stato, mercato e comunità. Ciò non implica che ci sia equilibrio tra i tre tipi di attori a livello sovranazionale, perché mentre il mercato può procedere in modo relativamente semplice dal livello nazionale al livello internazionale in virtù del carattere universale e anonimo del denaro come mezzo di scambio tra partner diversi, i caratteri distintivi delle organizzazioni governative e delle forme comunitarie rendono assai più difficile questo innalzamento di livello.

I rapporti tra le dimensioni che rappresentano l'autorità, la solidarietà e lo scambio - così importanti al tempo della globalizzazione - sono analizzati con efficacia dall'autore. Martinelli pone l'accento sul fatto che se il progetto di democrazia globale non è irrealizzabile, nonostante i numerosi ostacoli che si frappongono al suo procedere, anche le categorie che caratterizzano l'età globale e nell'ambito delle quali ci muoviamo vanno definite e considerate come fondanti. L'autore ne considera alcune come etnos, logos, topos, ethos ed epos, in grado di definire i popoli globali, transnazionali e cosmopoliti. Queste categorie sono naturalmente tutte applicabili all'italicità e dimostrano come questo concetto relativamente nuovo sia in grado di comprendere nel suo ambito la fenomenologia del mondo globale presente e futuro.

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