Cosimo Orban, “ambasciatore” italiano della Network Society Project, l’organizzazione non profit fondata nel 2014 a Londra dal padre David e finalizzata a creare un movimento sulla rete, è un esperto in arti grafiche digitali e divulgatore di stampa 3D. Il fil rouge del suo libro “La società della rete. Nuove idee per l’uomo del futuro”, è la consapevolezza che il ruolo rivoluzionario della tecnologia, sul piano sociale, culturale e socio economico, sta minando alla radice la natura dello stato-nazione. Il risultato di questo radicale cambiamento sarà appunto una Network society, una società interattiva che si esprimerà con modalità molto diverse da quelle a cui siamo attualmente abituati. Le fondamenta dinamiche che, secondo Orban, serviranno da base per attuare la transizione socio economica nella società del futuro sono: l’energia, la manifattura, il cibo, la salute, la cultura e l’apprendimento, la finanza, la fiducia e la sicurezza, il governo e la politica. Questi sono gli “otto pilastri del cambiamento”, ossia gli ambiti che saranno radicalmente trasformati dalla tecnologia. Noi, come glocalisti, diciamo che a questi andrebbe forse aggiunto anche il concetto di nuova soggettività collettiva, che sta nascendo con il progressivo declino degli stati nazionali. L’intreccio complesso delle prospettive economiche e sociali che il processo storico in corso ha attivato offre grandi opportunità ma anche pericoli e insidie.