E' online il primo numero di "Glocalism", journal of culture, politics and innovation
È con grande piacere che dedichiamo questa Newsletter all'uscita del web journal "Glocalism" (www.glocalismjournal.net) promosso da Globus et Locus e di cui è online il primo numero sul tema "Hybridity".
Il senso e le finalità del journal, che intende configurarsi come un medium totalmente online al servizio della riflessione e della prassi glocalista, sono ben sintetizzate dall'editoriale di Piero Bassetti, Presidente di Globus et Locus e Direttore di "Glocalism", riportato qui di seguito.
Editoriale
"La grande sfida dell’era postmoderna è quella di proporre nuovi paradigmi per comprendere le dinamiche del mondo che si è ormai glocalizzato. Basti pensare a fenomeni quali il progressivo declino degli stati nazionali, l’emergere di nuovi protagonisti - in primo luogo le glocal cities - e il fenomeno crescente delle mobilità e dell’ibridazione fra culture e popoli diversi.
C’è, dunque, un urgente bisogno di strumenti culturali adeguati a interpretare i nuovi scenari proposti dal glocalismo.
È proprio alla luce di questa considerazione che Globus et Locus ha deciso di creare un locus al servizio di coloro che intendono sviluppare delle riflessioni sistematiche intorno a questi temi, in un ambiente di standing scientifico in cui raccogliere e animare contributi e approfondimenti culturali relativi ai fenomeni di glocalizzazione. Da qui è nata l’idea di realizzare il journal “Glocalism”, journal of culture, politics and innovation.
Questo journal nasce con un intento inedito e innovativo: creare un ponte fra la riflessione teorica sul glocalismo e la prassi istituzionale e politica ad esso ispirata. Si tratta di un approccio che da sempre caratterizza il lavoro di Globus et Locus, think tank nato alla fine degli anni ’90 con l’intento di aiutare le classi dirigenti ad affrontare le sfide della glocalizzazione con una cultura politica nuova e un sistema di valori aggiornato alle dinamiche del mondo globalizzato.
Abbiamo immaginato questo journal come uno spazio coerente con la dimensione virtuale e reticolare del web, e dunque come un medium totalmente online, a libero accesso e cross disciplinare, pubblicato a cadenza quadrimestrale da Globus et Locus.
Una rivista peer-reviewed, della quale hanno accettato di far parte, come membri del comitato direttivo, alcuni fra i più autorevoli rappresentanti del pensiero glocal: Arjun Appadurai, Zygmunt Bauman, Seyla Benhabib, Sabino Cassese, Manuel Castells, Fred Dallmayr, David Held, Robert J. Holton, Tony McGrew, Alberto Martinelli, Alberto Quadrio Curzio, Roland Robertson, Saskia Sassen, Gayatri Chakravorty Spivak.
Dal confronto con i membri del comitato direttivo è emersa la proposta di dedicare il primo numero al tema dell’Hybridity. Come detto nel call for papers, “the intensification of human relationships on a global scale feeds the speed, breadth and depth of this hybridization process, which involves every realm of nature and human life.” Una fra le prime problematiche incontrate dal glocalismo è, infatti, quella della mediazione tra globale e locale - come ben evidenziato dai contributi di Zygmunt Bauman e di Roland Robertson - e sul piano culturale e sociale, della conciliazione fra individualizzazione e ibridazione, alla luce della dimensione della pluriidentità in cui tutti noi siamo immersi.
A conferma dell’importanza del tema proposto, in risposta al nostro call for papers ci sono pervenute numerose proposte di articoli da ricercatori di tutto il mondo, diverse fra loro per argomento e ambito disciplinare. Gli otto papers che compongono questo numero della rivista sono stati selezionati attraverso double blind peer review e, a nostro avviso, costituiscono un quadro variegato, multidisciplinare ed estremamente interessante della problematica dell’ibridazione.
Il prossimo numero di "Glocalism" sarà dedicato alla tematica “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, che, oltre al fatto di essere oggetto dell’Expo 2015 di Milano, riguarda fenomeni chiaramente globali quale la nutrizione, l’energia e la sostenibilità. Noi vorremmo quindi, attraverso il nostro journal, cogliere l’opportunità di riflettere con un approccio glocal (da Milano per il mondo) su temi di portata universale, che interessano studiosi e ricercatori di tutto il mondo."
Invitiamo quindi tutti coloro che seguono le attività di Globus et Locus ad andare sul sito di "Glocalism" e a contribuire all'animazione e alla crescita di questo progetto!
Recensione del mese: L'età ibrida. Il potere della tecnologia nella competizione globale
di Ayesha e Parag Khanna, Codice edizioni, Torino 2013
Molto spesso la fantascienza è stata considerata soltanto come un modo frivolo di fuggire dalla realtà, attraverso la costruzione di un qualche immaginifico e visionario futuro. Assai meno frequentemente è stata riconosciuta la capacità critica di alcuni grandi autori di questo genere letterario di indagare le trasformazioni in atto nel sistema internazionale. Sotto la scorza più superficiale nella narrativa, infatti, vari racconti utopici o distopici contengono profondi giudizi – non di rado abilmente celati – su politica, economia, società e storia. [continua a leggere]
Recensione a cura di Luca Gino Castellin, ricercatore presso la Facoltà di Scienze politiche e sociali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.