Piazza delle Lingue 2009

La cornice di riferimento dell’iniziativa “La Piazza delle Lingue 2009: Esperienze di multilinguismo in atto ”,  è stata quella delle lingue, in particolare del multilinguismo, che si è svolta attraverso il leitmotiv: uniti nella diversità; ovvero come preservare le diverse lingue facendo sì che esse convivano e si facciano “dialoganti”.

Ospite d’onore di questa edizioneè stata la Confederazione Svizzera, in quanto straordinario laboratorio multilingue in grado di porsi come esempio per le politiche linguistiche. Tuttavia anche nel caso svizzero i venti della glocalizzazione stanno modificando inesorabilmente assetti istituzionali e culturali consolidati.

L’orientamento emerso nel convegno, sia nel caso svizzero che in quello italiano, è di preservare ma al tempo stesso di essere aperti al cambiamento, conciliando conservazione e ibridazione. La tradizione linguistica italiana rappresentata dall’Accademia della Crusca e dalla Società Dante Alighieri pare desiderosa di confrontarsi con nuove prospettive, idee e suggerimenti. L’approccio dominante rimane literacy oriented e vede la lingua più come capacità di espressione letteraria che come mezzo comunicativo e di pensiero; una visione poetica che incoraggia, per esempio, molti stranieri a studiare l’italiano, malgrado la scarsa diffusione nel mondo, per meglio comprendere la produzione artistica. Questo approccio è importante ma non deve essere totalizzante. Oggi infatti, la mobilità, la postmodernità, lo slittamento dal paradigma nazionale verso quello cosmopolita (U. Beck), sta portando a un mutamento del concetto di lingua e delle appartenenze che ne seguono. Globus et Locus ha portato il proprio contributo su questi temi, sostenendo l’importanza delle pluriappartenenze e del plurilinguismo come strumenti di accesso alla diversità culturale e di pensiero, determinanti per costruire nuove relazioni nel mondo glocale. In questo senso l’italicità, sfuggendo al determinismo del paradigma nazionale, supera l’idea di lingua come segno di appartenenza a un territorio delimitato, a una carta d’identità. La lingua è certamente appartenenza, ma oggi lo è insieme ad altri fattori, espressione  di una comunicazione non necessariamente verbale (stile di vita, valori condivisi, amore per l’arte, per la cucina, per l’abbigliamento, ecc…) che contribuiscono a identificare e aggregare una comunità sulla base dell’adesione a tali valori.

L'iniziativa ha avuto gli importanti contributi e la partecipazione della Rappresentanza in Italia della Comunità Europea, del Parlamento Europeo, della Commissione nazionale italiana dell'UNESCO, dell’Università di Firenze, di Varsavia e di Lovanio, nonché dell'Università di Lingue e comunicazioneIULM di Milano, della Comunità radiotelevisiva italofona (media partner), di Coscienza Svizzera, della RAI, del Teatro della Pergola di Firenze e del Conservatorio di musica "Luigi Cherubini" di Firenze, tutto sotto il patrocinio della Presidenza della Repubblica Italiana. (Per ulteriori informazioni fare riferimento a: www.comunitaitalofona.org)  

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