Globus et Locus si è sin dalla sua nascita impegnata, attraverso riflessione e azioni, sulle dinamiche che, per effetto della glocalizzazione, modificano la governance dei territori e delle funzioni, e lo ha fatto a partire dalla convinzione che il punto di vista “glocale” sia l’approccio più appropriato.
Nell’ambito delle dinamiche che coinvolgono le sfide poste ai sistemi regionali nel quadro europeo, il 19 e 20 maggio 2016 Globus et Locus ha partecipato, attraverso il suo presidente, Piero Bassetti, a un convegno promosso da Università degli Studi di Bari, da Regione Puglia e da Ipres, dal titolo “Il dialogo con i Balcani fra Macroregione Adriatico-Ionica e costruzione di una rete socio-culturale”. All’interno del convegno, al quale hanno partecipato rappresentanti istituzionali ed accademici (v. programma) si è discusso di come le macroregioni possono concorrere al superamento della attuale crisi dell’Unione europea e a elaborare nuove proposte di riforme che vadano nella direzione dell’integrazione e della cooperazione tra Stati.
Il presidente Bassetti ha portato all’incontro un contributo all’interno della Sessione sul tema "Macroregioni, una dimensione nuova per lo sviluppo di un’Europa delle comunità". Il presidente ha sottolineato come la macroregione vada oggi a suo avviso collocata in un modello di sviluppo che richiede un ripensamento della governance territoriale degli Stati e nella quale il potere decisionale sia allocato maggiormente a livello regionale. Un’Europa delle macroregioni dovrebbe essere un organismo in grado di aggregare le diversità, ricomponendo un quadro istituzionale moderno che faccia innanzitutto spazio all’organizzazione funzionale, cioè a quelle funzioni o reti che sono fondamentali per lo sviluppo economico e sociale.
I soggetti da stimolare per promuovere questa nuova idea di governance territoriale e funzionale europea, ha proseguito Bassetti, non sono certo gli Stati, ma saranno piuttosto le altre regioni e grandi regioni europee. Queste macroregioni potrebbero rappresentare i nodi di una rete di cooperazione continentale. Una rete che sappia mettere insieme le diversità, anche forti, che esistono fra le grandi regioni «meta-nazionali» europee per condividere i comuni bisogni e risolvere insieme i comuni problemi.